Le adduzioni sono delle regole formali che ricavo soggettivamente dal mio immaginario di riferimento, al fine di formulare possibili chiavi di lettura che il catalizzatore richiama a sé per organizzarle ed accrescendo l’evoluzione progettuale, così da riuscire a soddisfare le aspettative che precedentemente mi ero posta.
Gli aspetti che mi preme trattare sono quello dell’unione-separazione aspetto relativo al corpo centrale, del dinamismo celato dietro ad un’apparente staticità, relativamente ai punti d’appoggio e infine l’idea di trovare nella morfogenesi continua, oltre che un elemento portatore di una complessità crescente, perché anche il disfare o il cancellare essendo operazioni compiute in momenti precisi sono irreversibili e quindi connotanti la riconoscibilità del mio progetto di specie.
Le prime adduzioni
(adduzioni blu) saranno finalizzate ad ipotizzare possibili matrici formali per ciò che concerne l’elemento che nel mio schema paradigmatico si trova nella posizione mediana rispetto agli elementi superiore ed inferiore; considerato che tale elemento, non solo funge da trait d’union dell’insieme, ma è il passaggio obbligato se non addirittura l’origine degli altri due elementi, per questo è gerarchicamente primario, senza la sua esistenza sarebbe impossibile, secondo il mio schema fazioso, determinare alcuna cosa sugli altri due. In secondo luogo (adduzioni rosse) cercherò di addurre delle regole dal mio immaginario per trattare l’elemento d’appoggio, che in quanto elemento fisso servirà da appiglio insieme all’elemento umano per la formazione della parte superiore, ed infine (adduzioni verdi) mi occuperò della parte mutabile.